Acropoli e Santuari

Gli Etruschi sono perlopiù conosciuti per le loro Città dei Morti, le Necropoli.

Invece erano un Popolo vivo e vitale!

Acropoli e Santuari

Gli Etruschi erano una civiltà molto avanzata rispetto alle altre popolazioni che vivevano nell’Italia del 900 a.C. Scrivevano, dipingevano, conoscevano le tecniche di lavorazione dei metalli, l’agricoltura, l’architettura.

Avevano una religione molto complessa con rituali precisi.

Anche la fondazione di una città è una cerimonia religiosa, tanto che l’idea della città era concepita ben prima di essere costruita.

Le ampie strade che si incrociano ad angolo retto, la direzione che dovevano seguire, il confine, il muro che lo delimita, le porte d’accesso: un concetto urbanistico che i rozzi pastori che vivevano in quella che ancora non si chiamava Etruria, vedevano per la prima volta.

Via le capanne sparse! Ecco le abitazioni che poggiano su fondamenta di pietra, con strutture in legno e decorazioni in terracotta.

Una vera rivoluzione perché pongono fine al nomadismo delle popolazioni che si spostavano quando le terre non erano più produttive.

Con gli Etruschi nasce l’idea di stanzialità, ovvero di vivere in un determinato luogo per lunghi, lunghissimi periodi.

E nasce l’idea di comunità a cui si appartiene ben regolata, organizzata, moderna.

La Città Etrusca era una vera e propria città-stato, sede delle pubbliche autorità, dei luoghi di culto, di residenza e attività economico-mercantili.

Governate dai Lucumoni, le città etrusche erano confederate a gruppi di dodici (Dodecapoli) pur mantenendo ciascuna la propria autonomia politica, legislativa e militare.

Dai documenti pervenutici tramite gli storici romani, sappiamo che erano amministrate secondo un rigido regime assolutista a sfondo religioso, una concezione affine ad altri popoli come gli Assiri, i Babilonesi, gli Egizi e i Celti.

Dagli scavi dell’antica Misa, l’attuale Marzabotto, sappiamo che la città si sviluppava secondo uno schema ben preciso: le case sono allineate lungo ampie strade che si incrociano ad angolo retto, mentre l’abitato è cinto da mura possenti fatte di blocchi di pietra.

Generalmente arroccate su speroni tufacei o in cima a un colle, erano ben protette da difese naturali, con l’accesso costituito da una o più porte.

Poco o nulla conosciamo invece della struttura delle case, di cui si conservano solo le fondamenta di pietra ma non le parti superiori costruite con mattoni crudi o graticci, con pali perimetrali saldamente infissi e raccordati da aste trasversali, con riempimento in canne e rami e rivestimento in argilla che si sono facilmente deteriorate con il passare del tempo.

A Murlo (Siena) una squadra di archeologi americani ha rinvenuto un edificio risalente al VII sec. a.C. interamente smontato e sepolto, ricco di opere d’arte, ori, avorio, completo di decorazioni, statue, sfingi di terracotta, acroteri che ornavano il tetto che ben documenta l’architettura dei palazzi signorili etruschi.

Le città etrusche, dalle più grandi alle più piccole, avevano uno o più spazi dedicati ai luoghi di culto. All’interno del perimetro urbano in alcuni casi troviamo più di un’area sacra, fino a un massimo di otto (Orvieto) o un’unica area sacra che conteneva più templi (Marzabotto).

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Acropoli e Santuari 

Diversamente da quelle greche, le Città Etrusche non hanno un vero e proprio “centro” riconosciuto come tale dalla memoria collettiva. Esse si sono sviluppate da agglomerati di villaggi villanoviani, in luoghi precedentemente poco abitati dove il tempio, perfettamente integrato nell’abitato, è quindi identificato come il luogo centrale dove gli istituti cittadini politico-religiosi si realizzano.

Altri sacelli sacri dedicati prevalentemente a Selvans, dio dei confini, erano dislocati presso le porte della città o lungo il perimetro urbano con una funzione protettiva.

Ma troviamo Santuari anche all’esterno delle città, presso le vie che ne uscivano, veri e propri punti d’incontro e di sosta, vicino ai corsi d’acqua, a volte condivisi tra più città confinanti.

Una citazione particolare la merita il sito di Acquarossa, nei pressi di Viterbo, utile ai fini dello studio dell’architettura urbana e domestica etrusca dove, accanto ad alcune abitazioni signorili, si trova un tempio ritenuto di scarsa rilevanza architettonica.

L’abitato etrusco di Acquarossa risale all’VIII secolo a. C.; unico nel suo genere questo sito conserva anche tracce di insediamenti del Neolitico, Eneolitico (tra la fine del 3° millennio a. C. e l’inizio del 2° millennio a. C.) e della civiltà appenninica.

Sul lato occidentale dell’acropoli è stato scoperto un villaggio di capanne risalente ad epoca anteriore a quella etrusca.

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Acropoli e Santuari

Quando parliamo di Etruschi, generalmente, li associamo alle Necropoli, siti vasti e monumentali. Ma in Etruria si trovano altri esempi di architettura etrusca non meno importanti: sono i Santuari Etruschi con i relativi Templi.

Nella Cosmogonia propria degli Etruschi dove la realtà esce dal caos grazie all’intervento del dio Tinia, il Santuario è prima di tutto una porzione di terreno, ordinatamente delimitato, che la comunità assegna agli dèi perché vi abitino.

Esso è definito da confini ben visibili (tular), segnalati da un muro, costruito con la stessa tecnica del Tempio, in mattoni crudi o pietre a secco.

La poca esplorazione di questo tipo di monumento, le tecniche di costruzione adottate (legno e mattoni), più spesso l’ingiuria del tempo o la delimitazione indicata solo con cippi, hanno fatto sì che fosse difficile l’individuazione di questi luoghi.

Sappiamo comunque che la costruzione era orientata secondo la tecnica etrusca, con una o più porte d’ingresso, di cui una principale (porta carraia).

La vera e propria casa, prima del feticcio poi del simulacro del dio, è il Tempio il cui accesso era riservato ai sacerdoti.

Luoghi Energetici Etruschi Acquarossa

Luoghi Energetici Etruschi Acquarossa

Ascolto il silenzio che impera in questo spazio magico, mi giungono sensazioni, sussurri che sembrano invitare a conservare la Sacralità del posto. Il tempo sembra fermarsi ed io con lui … è bello essere avvolti nell’energia benefica di Acquarossa.
Solo cosi che possiamo scoprire i misteri più profondi, solo così possiamo comprendere quanto di Sacro e di Infinito vi è in noi…

Acquarossa Farmacia a Cielo Aperto

Acquarossa Farmacia a Cielo Aperto

Durante una distensiva passeggiata lungo il torrente Francalancia, in compagnia della dott.ssa Serena Bernabei, amante appassionata di piante e natura, abbiamo avuto modo di scoprire che numerose sono le specie che crescono spontanee in questo luogo.
L’Etruria di 2000 anni fa era ricchissima di vegetazione e la medicina etrusca sapeva trarre vantaggio da quelli che noi oggi definiamo Rimedi Naturali…

Altare Rupestre di Acquarossa

Altare Rupestre di Acquarossa

Altare Rupestre di Acquarossa Risulta evidente l’affinità con gli antichissimi altari sacrificali celtici, rinvenuti in alcune zone dell’Italia del Nord, utilizzati dai druidi per i culti del sole, delle sorgenti d’acque medicali, degli alberi, della natura e delle pietre…

Le Sacre Sorgenti di Acquarossa

Le Sacre Sorgenti di Acquarossa

Considerate la linfa divina della Dea Terra qui si rivelano concretamente: dalla sorgente di roccia alla polla sul terreno da cui sgorga l’acqua rossa ferruginosa; mentre sul fianco est della collina è presente un cunicolo a sezione ogivale scavato nella roccia tufacea, simile ad altri rinvenuti in queste zone.

Ritenuta un’opera di epoca etrusca, un sistema di drenaggio utilizzato per la raccolta delle acque, un primitivo tentativo di “addomesticare” le acque sorgive, la premessa della tecnica idraulica propria degli Etruschi che si affinerà nei secoli e definirà tutte le successive opere dei Romani.

Nei secoli più remoti la Natura aveva il sopravvento, arcana e misteriosa in tutte le sue manifestazioni e per questo oggetto di culto. Ecco che l’acqua, origine della vita, che misteriosamente fuoriesce dalla Terra o che si incanala tra le fessure della roccia e sgorga trasformandosi in ruscello, diventa sacra e la divinazione dei corsi d’acqua una pratica diffusa…

Acropoli di Acquarossa

Acropoli di Acquarossa

Il Sito Archeologico di Acquarossa ha restituito edifici molto particolari, caratterizzati da due-tre ambienti preceduti da un vestibolo o da una corte separata.

I Misteri di Acquarossa

I Misteri di Acquarossa

Acquarossa, come molti dei luoghi etruschi è una porzione di territorio, in questo caso un vasto altipiano, alla confluenza di tre ruscelli: Acquarossa, Francalancia-Fornicchio e Vezza. Quindi, come già trattato in un precedente articolo, è alla convergenza di tre ruscelli che gli Etruschi individuavano quei luoghi particolarmente energetici dove stabilire siti sacri.
La vocazione agricola di questo territorio ha sicuramente sacrificato parte degli antichi boschi; ciononostante la natura è prorompente e chi si troverà a visitare queste zone avrà negli occhi, probabilmente, lo stesso paesaggio osservato dagli Etruschi…