Necropoli alla Convergenza di tre Ruscelli

Necropoli alla Convergenza di tre Ruscelli – Norchia
Zeus e Crono ci sono sempre stati, insieme a Ctonie: a Ctonie fu poi dato il nome Gea allorché Zeus le diede in dono la Terra. (Diogene Laerzio, I, 119.)
Osservando le Mappe dei territori dove gli Etruschi edificarono le loro Necropoli si nota un punto in comune: esse si trovano nella porzione di terreno delimitata da tre ruscelli.
La convergenza di tre ruscelli la ritroviamo tra le credenze celtiche secondo le quali in quei luoghi si incontrano piani di energia che respingendosi originano una sorta di apertura di breve durata fra un Mondo e l’altro, tra il piano fisico e il piano eterico.
Inoltre, per i Celti erano sacri i luoghi dove crescevano le piante di Nocciolo e di Sorbo selvatico.
Alberi particolarmente cari ai sacerdoti druidi per le capacità magiche che possiedono sono il sorbo selvatico, il tasso ed il nocciolo.
Nei culti dei Celti il Nocciolo è considerato un catalizzatore di conoscenza antica, mentre l’ingestione delle nocciole provocava visioni, apparizioni e accresceva la consapevolezza di ciò che è ultraterreno. Il consumo di Nocciole era consigliato perché ricco di proteine e grassi buoni, che lo rende nutrimento naturale per le funzione cerebrali purché le nocciole fossero raccolte solo dopo la caduta dall’albero, mentre era di cattivo auspicio raccogliere i frutti acerbi. Per mantenere l’energia ed evocare la protezione del Nocciolo i Celti indossavano una collana realizzata con i gusci dei frutti.
Nel Bosco Sacro dei Celti, il secondo albero (il primo è la Betulla, il terzo è l’Ontano), è il Sorbo Selvatico che rivestiva un’importante funzione nelle cerimonie dei sacerdoti Druidi secondo i quali la conoscenza della Natura e delle sue manifestazioni sono da considerarsi fondamentali per la comprensione e il raggiungimento del divino.
La stessa bacca del Sorbo, inclusa tra i cibi favoriti degli dei, ha il potere di far tornare giovani mentre la minuscola stella a cinque punte, o pentagramma, che forma la calicina, è un antico simbolo magico di protezione. Consumare sorbe allunga la vita fino all’immortalità.
Sappiamo che furono proprio gli Etruschi ad introdurre il Nocciolo in Italia a da un punto di vista magico-esoterico questa pianta è associata alla Dea Madre, alla fertilità, alla protezione materna, alla guarigione, alla conoscenza. Per questo motivo i rabdomanti etruschi utilizzavano proprio il ramo biforcuto del Nocciolo per individuare sorgenti d’acqua sotterranee e i luoghi energetici.
Il Sorbo selvatico per gli Etruschi è proprio delle divinità Ctonie legate ai culti di dei sotterranei e personificazione di forze sismiche o vulcaniche; tiene lontane le forze del Male e con il suo legno erano realizzati molti oggetti per uso domestico. L’ingestione delle sorbe favorisce la visione di mondi diversi dal quello fisico, la chiarezza nella visione della vita, la protezione da vibrazioni negative e dalla paura.
Il legno del sorbo, scaldato sul fuoco, permetteva di incurvarlo, così da permettere la costruzione di forme per il formaggio,per le zangole del burro o per curvare il bastone dei pastori.
Un pezzetto di legno di Sorbo era considerato un talismano contro i fulmini e le influenze negative mentre nel caso dei marinai, blocchetti di legno di sorbo erano fissati alla chiglia delle navi affinché fossero difese dalla furia delle tempeste marine.
articolo molto interessante e approfondito, in particolare mi ha intrigata il valore simbolico degli alberi,,,,,,,,